Stalking
In inglese, il verbo to stalk è legato al campo semantico della caccia: indica l’avvicinarsi di soppiatto del predatore alla preda, come il gatto fa con il topo. Lo stalking è quindi quel reato che consiste nel perseguitare una persona, infiltrandosi in ogni aspetto della sua vita quotidiana, proprio come se lo stalker fosse un cacciatore e la vittima un animale da braccare. Lo stalker pedina, molesta, tempesta di messaggi o telefonate, perseguita sui social.
Questo fenomeno è un aspetto della cultura dello stupro, perché lo stalker non considera minimamente il consenso della vittima e si sente in pieno diritto di controllare lei e ogni lato della sua vita, come se fosse “una cosa sua”.
Come potete facilmente immaginare, questo fenomeno ha gravi ripercussioni psicologiche su chi lo subisce e costituisce un reato in base all’articolo 612-bis del codice penale che prevede la reclusione da 6 mesi a 5 anni per lo stalker, pena che può aumentare se sono presenti delle aggravanti.